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Planeat.eco è Plastic Free

“Una confezione di plastica da mettere nel forno a microonde è programmata per durare circa 6 mesi, un tempo di cottura di due minuti e una permanenza di secoli nella discarica”
(Cit. David Wann – autore e regista esperto di temi ambientali)

La plastica è forse una delle invenzioni dell’uomo tanto rivoluzionaria e utile, quanto deleteria e dannosa ed è uno dei più gravi problemi d’inquinamento dell’epoca moderna.
L’unico modo per tutelare il pianeta è smettere di utilizzare materiale di plastica, a partire da piatti, bicchieri, bottiglie e posate.

La situazione globale

I materiali plastici impiegano secoli per degradarsi. La plastica inquina e provoca la morte di animali e la sua caratteristica di ridursi in microparticelle fa finire la plastica anche nella catena alimentare umana.
Secondo Greenpeace.org a partire dagli anni cinquanta sono stati prodotti oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica, pari al peso di 47 milioni di balene blu! Con tutta la plastica presente oggi negli oceani potremmo fare 400 volte il giro della Terra. Si tratta soprattutto di oggetti monouso come bottiglie, stoviglie, cannucce e sacchetti.
Nel bacino del mar Mediterraneo, in paesi come l’Italia, la Francia e la Turchia, vengono gettati in mare ogni anno, da residenti e turisti, circa 24 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, senza che la raccolta differenziata venga svolta correttamente.
Secondo i dati diffusi da wwf.it oggi si producono 396 milioni di tonnellate di plastica all’anno, 53 kg per ogni abitante del Pianeta.
A oggi, nei mari sono presenti oltre 150 milioni di tonnellate di plastica e se non si interromperà lo sversamento dei rifiuti di plastica, entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastiche che pesci.

Qual è la situazione italiana?

Legambiente ha realizzato un’indagine (INDAGINE BEACH LITTER 2020) che ha fotografato la situazione delle spiagge italiane nel 2020.
43 le spiagge monitorate in 13 regioni italiane per un totale di 28.137 rifiuti censiti in un’area di 189 mila metri quadri. Su circa la metà delle spiagge campionate, la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti.
Questa invasione di plastica ha un notevole impatto sulla fauna marina: sono 180 le specie marine nelle quali è stata documentata l'ingestione da plastica . Inoltre, per quanto riguarda le conseguenze di natura economica, sono stimati in 476 milioni di euro i danni a turismo e pesca e in 411 milioni di euro i costi per la pulizia delle spiagge.



Fonte Immagine: Indagine Beach Litter 2020

Le abitudini di consumo degli italiani

L’Italia è il primo consumatore in Europa e secondo al mondo per utilizzo di bottiglie in plastica.
Ogni anno consumiamo 206 litri di acqua in bottiglia a testa. Dopo il breve uso, una bottiglia di plastica rimane nell’ambiente per almeno 250 anni. Ognuno di noi consuma ogni anno quasi 2 chili di posate, piatti, bicchieri e cannucce monouso in plastica. Le usiamo per pochi minuti ma rimangono nell’ambiente per 50 anni.

L’unica strada da seguire è quella di limitare l’utilizzo della plastica usa e getta.

Cosa possiamo fare individualmente per essere plastic free?

Ognuno di noi può compiere delle azioni concrete per tutelare l’ambiente e le persone che ci circondano. Il Ministero dell’Ambiente detta linee guida in tema PLASTIC FREE.

AZIONI CONCRETE

 
1Non abbandonare la plastica sulle nostre spiagge e nei nostri mari
2Smaltire la plastica nella raccolta differenziata
3Eliminare l'uso di piatti, bicchieri e cannucce di plastica monouso
4Usare una borraccia o una brocca di acqua di rubinetto
5Evitare dentifrici e scrub che possono contenere microplastiche
6Usare buste riutilizzabili per fare la spesa
7Evitare di acquistare alimenti avvolti in imballaggi di plastica
8Non usare pellicole di plastica per conservare il cibo, preferire contenitori riutilizzabili, meglio se in vetro
9Privilegiare le fibre naturali rispetto a quelle artificiali
10Non pensare che la plastica monouso sia necessaria: non è vero!
 

Cosa fanno le istituzioni europee in tema Plastic Free?

Il Consiglio di Stato dell’Unione Europea ha approvato la legge che era stata proposta dal Parlamento europeo per vietare, a partire dal 2021, la vendita di alcuni prodotti di plastica usa e getta come posate, piatti da picnic, cannucce monouso, cotton fioc e bastoncini di plastica per palloncini. La Direttiva Europea stabilisce, inoltre, un obiettivo di raccolta del 90 per cento per le bottiglie di plastica entro il 2019, attraverso l’introduzione di sistemi di cauzione-deposito, simili a quelli già previsti per il vetro.
I Paesi dell’Unione dovranno inoltre raccogliere e riciclare il 90 per cento della plastica utilizzata, con un risparmio per i consumatori di circa 6,5 miliardi di euro.

Cosa si fa a livello globale?

Ogni anno il 5 giugno si celebra la GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE istituita dall’ONU negli anni ’70 e voluta per sensibilizzare su temi essenziali legati al rispetto dell’ambiente. All’ambiente è anche stato dedicato uno dei 17 punti dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, nello specifico il punto 15. L ’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.

 
 

Cosa fa Planeat.eco?

I nostri contenitori dei Kit ricette e dei piatti pronti sono compostabili - etichette incluse - e stiamo lavorando per introdurre quelli riutilizzabili; le posate che forniamo alle aziende sono in acciaio e le tovagliette in carta riciclata.
Abbiamo nel tempo eliminato quasi tutti i prodotti confezionati presenti sul nostro sito.