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Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore...

Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947

Attraversando il tempo di un dolore che ereditiamo solamente dai racconti di chi lo ha sentito da vicino, le parole di Levi avevano, riferendosi agli orrori noti ormai alla storia, un insegnamento preciso:

Considerate che questo è stato.

Ricordatelo in ogni momento della vostra vita.

Ricordatelo ai vostri figli.

Tra tutti questi figli, ci siamo anche noi che, ogni giorno, in PlanEat, cerchiamo di lavorare affinché le Future Generazioni possano ricevere un Pianeta in cui vivere dignitosamente.

Ci siamo noi che non possiamo non interrogarci su quello che sta succedendo a Gaza. Un popolo portato alla fame, bambini costretti a vivere nella paura, privati della leggerezza dell’infanzia e di un futuro a cui avrebbero diritto.

Non ci sentiamo sereni. In pace. La nostra coscienza è tormentata dal profondo sentirsi parte di un Unico, il genere Umano, senza colori, senza confini, né definizioni.

Come facciamo a parlare di cibo, a parlare di futuro, di Bellezza del Pianeta se, ogni giorno, sentiamo forte il grido di dolore di quel popolo?

Di fronte alle immagini di uomini e donne colpiti nella loro dignità, nel loro diritto alla vita, alla pace, alla salute, all'accesso al cibo, di fronte ad immagini di bambini che diventando, presto, uomini e donne, ci chiederanno “Era quello un uomo, un tuo fratello? Una donna, una tua sorella?”... noi vogliamo avere il coraggio di rispondere:

“Sì e non ci vogliamo voltare dall’altro lato.”

Tra di noi ci sono madri, padri, fratelli, sorelle, figli. Sentiamo quel grido dell’Umanità. Lo contempliamo. È un dolore immenso non aver imparato dal passato. Oggi, a differenza di allora, non possiamo ignorare.

Ci siamo chiesti più volte: “Cosa possiamo fare?”

La risposta è sempre stata: “Non ignorare, parlarne. Indignarsi. Il silenzio non è neutrale. È una scelta!”

Abbiamo raccolto le emozioni dei colleghi, la commozione di chi vorrebbe sventolare bandiere, la rabbia di chi scapperebbe a piedi nudi e porterebbe con sé tutti i bambini per metterli in salvo e abbiamo deciso di iniziare a ricordare a tutti:

“Meditiamo che questo è (già) stato.”

Levi ce lo ha scritto, dopo l’orrore della seconda guerra mondiale.

È stato…per non essere più!

Non possiamo accettarlo!

Da Uomini. Da custodi della Bellezza della Vita.

Abbiamo il dovere e il desiderio di urlare forte:

“NON IN NOME DI PLANEAT”

“NON NEL MIO NOME”.

Ma sentiamo il desiderio di fare qualcosa in più.

Abbiamo cercato associazioni da supportare e da condividere con tutti voi.

Abbiamo scelto Emergency per tutto il lavoro che da quando è stata fondata ha fatto nei territori colpiti dalla fame e dalla guerra.

Se vi va, questo è il nostro fondo per Emergency, al fianco, anche, delle popolazioni di Gaza.

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